BIOpsia

Era una notte buia e tempestosa. Iniziano così i racconti del terrore ma io sono nato una tranquilla mattina di metà settembre ventinove anni fa (devo ricordarmi di cambiare sto numero ogni settembre) e non vi sono eventi di particolare interesse narrativo legati ai miei natali.

Ho trascorso un’infanzia serena, divertente, senza alcuna privazione. Ricevevo affetto, cure ed attenzioni da più parti, forse troppe. E questo si è ripercosso sul mio aspetto e sul mio carattere. In confidenza, non è un gran bel vedere.

L’adolescenza è stata ben più soffertà (ma chi ha passato una pubertà tranquilla?), almeno dal mio stesso punto di vista a quell’età. Ora quegli anni mi mancano da matti. Così come mi mancano le occasioni perse e le parole non dette. Il rimpianto non è tuttavia eccessivo, dicono che potrò rifarmi con la crisi di mezza età. Certo il subbuglio ormonale non è lo stesso di quando avevo quindici anni, ma le idee fisse nate in quel periodo sono rimaste tali. Fisse, intendo.

Quanto è successo dopo potete leggerlo in questo blog. Che non è un diario nè una cronaca accurata e oggettiva dei fatti, ma se ci mettete un pò di sforzo interpretativo dovreste riuscire a cavarne qualcosa.

Ora vado a bere un caffè e a fumare una sigaretta. Non importa che ora siano, sono praticamente certo che è quello che sto facendo.

4 risposte a “BIOpsia

  1. Parte Prima

    Era una notte buia e tempestosa. A un tratto echeggiò uno sparo! Una porta sbatté. La ragazza lanciò un grido.

    Improvvisamente, apparve all’orizzonte una nave pirata. Mentre milioni di persone morivano di fame, il re viveva nel lusso.

    Intanto, in una piccola fattoria del Kansas, cresceva un ragazzo.

    Parte Seconda

    Cadeva una neve leggera, e la fanciulla con lo scialle a brandelli non aveva venduto una violetta in tutto il giorno.

    In quel preciso momento, un giovane interno all’Ospedale Civico stava facendo una importante scoperta. La misteriosa paziente della stanza 213 si era finalmente svegliata. Emise un debole lamento. Era possibile che si trattasse della sorella del ragazzo del Kansas che amava la fanciulla con lo scialle a brandelli che era la figlia della ragazza che era sfuggita ai pirati?

    L’interno aggrottò la fronte.

    “Avanti!” gridò il capo-mandria, e quarantamila capi di bestiame scesero rombando sul piccolo accampamento. I due uomini rotolarono a terra dibattendosi fra gli zoccoli micidiali. Un sinistro e un destro. Un sinistro. Ancora un sinistro e un destro. Un uppercut alla mascella. La lotta era finita. E così il ranch fu salvo.

    Il giovane interno sedeva solo in un angolo del caffè. Aveva imparato la medicina, ma, ciò che è più importante, aveva imparato qualcosa sulla vita.

    FINE

    A questo punto Linus chiede: “Ma il Re cosa c’entrava?” beccandosi la macchina
    da scrivere in testa.

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