Omaggio a un dio mancato

Calè non discute, sentenzia. E ti zittisce ogni volta, rendendo vana ogni tua possibilità di controbattere, o anche semplicemente di pensare quanto sia presuntuoso… perchè lui, a conti fatti, ha ragione.
Calè è imbarazzante. La sua necessità di dire quello che pensa del luogo in cui si trova o delle persone che lo circondano causa molto spesso sguardi, nel migliore dei casi, interdetti, la maggior parte delle volte sono occhiate adirate e di disappunto. Peccato che non abbia mai trovato nessuno pronto a rispondergli o a fargli notare la sua faccia tosta tra il pubblico forzato delle sue esternazioni.
Odia i soldi. Non che ne farebbe a meno, è che ha grosse difficoltà a tenerli in tasca. Se ha bisogno di qualcosa lui la compra e basta (nota bene: bisogno in questo caso ha un uso parecchio forzato). Non è che scenda nello sperpero forsennato, semplicemente si fa passare gli sfizi. Fa bene.
Invidio la sua capacità di far fruttare le passioni. La veemenza in quanto lo interessa gli fa crescere una cultura enciclopedica nel campo. E’ un mio ottimo punto di riferimento
per pareri e consigli.
Calè è tifoso, ma di quel tifo che mi fa venire i nervi. Guardare una partita di calcio in sua compagnia significa esporsi ad una quantità di improperi, atti di violenza verso mobilio e muratura ed esternazioni sulle qualità morali delle madri dei calciatori direttamente proporzionale all’importanza della partita stessa.
Non è cattivo, è bastardo. Vaglielo a spiegare a quelle decine di persone che, non conoscendolo bene, si lamentano della sua manifesta aria di superiorità, dell’astiosità di ogni risposta e della caricatura venefica con cui condisce i suoi commenti. A lamentarsi faranno pur bene, è il loro tentativo di convincere me che suona male.

Calè è il mio amico atipico. Non ci si vede sempre, alcuni periodi sembra quasi che ci si ignori. Eppure ad ogni nuovo incontro si parla, non obbligatoriamente tanto, senza remore, di cose più o meno personali, si fanno chiacchiere e discussioni intense, ci si confida e si ascolta. Forse è proprio questo il bello, il disinteresse totale verso quanto si è fatto o si ha da fare, concentrati al momento, senza vincoli su cause e conseguenze.

15 risposte a “Omaggio a un dio mancato

  1. Bhe un po\’ si somigliano…immagino che qualora si conoscessero andrebbero molto poco d\’accordo (sempre che siano fatti di carne e ossa e non di parole!)
    Comunque, niente male i tuoi amici!

  2. Sono di carne e ossa, spirito e testa. E si conoscono, anche. Forse non abbastanza per decidere se andare daccordo o meno.

  3. Un presuntuoso non lo vuole nessuno… Come mai tu sì?
    ps sei fuoristrada, nessuna insoddisfazione amorosa, era solo un modo per ridere 🙂

  4. Masochismo….Definirlo presuntuoso è riduttivo… la sua superiorità è stata ormai acclarata e acclamata da più parti.

  5. Mah penso che nn si tratti di semplice arroganza ma piu che altro di uno smisurato egocentrismo che tende a portare una particolare visione di se stessi che e ben lontana dal essere irritante per gli altri , ma permette di vivere una vita migliore al "dio" … diciamo che trovandoti in discussione con costui non potresti dir altro che "hai ragione"  

  6. E\’ vero.Questa descrizione ritrae bene parte dei miei aspetti,quelli che josefK coglie:aspetti puramente tarantiniani.Se l\’autore avesse letto più Susanna Tamaro e meno Baricco,e avesse visto più film di Elia Kazan anzichè Mr. Quentin,probabilmente non sarebbe lui,ma avrebbe preferito evidenziare altri aspetti di me sui quali si sofferma poco o che si rifiuta proprio di cogliere.Qualcun altro mi avrebbe saputo descrivere umile,generoso,saggio e straripante di bontà d\’animo.Lui no.Parla di amici bastardi perchè forse sono questi quelli che vuole(v. voce "masochismo" nei post precedenti).
    Ad ogni modo quello del post è me.Ma quando si prendono caratteri salienti e si esasperano,il ritratto diventa caricatura.Ma non è forse la caricatura a denudarci dinanzi la cruda realtà?A metterci davanti al proprio io costringendoci ad accettare aspetti di noi che disconoscevamo come tratti ben distintivi?O è solo un allegoria che preclude alla reale conoscenza tralasciando troppe piccoli o grandi cose?
    A voi la risposta.In quanto "dio mancato" non posso darvela,anzi,in quanto bastardo non VOGLIO darvela.
     
     
    Io.
     

  7. Non so dirti se il ritratto che ho fatto di te sia stato caricaturale o meno, è semplicemente come io ti vedo. Forse non sarà tutto, ma c\’è qualcosa. Calè, lo sai quanto dia importanza alle influenze nella formazione di un carattere… Oltre Baricco e Quentin, ricordo quanto mi indicassi beat in un periodo in cui effettivamente di beat leggevo parecchio.Alla fin fine tu ora per me sei questo, può darsi che tra qualche anno ti definirò in maniera sostanzialmente diversa. Spero solo di non finire succube della tuo oppiacea influenza divina e quindi di riuscire a caricaturarti come io ti vedo.

  8. ..amico atipico in comune mio caro Rochus.Il dio mancato è stato in grado di diventare più grande di me pure essendo nato 4 anni dopo,è vero è antipatico a tutti di prinmo acchitto..e ci mancherebbe,qui c\’è gente che se l\’è sudata l\’amicizia sua..non è mica cosa di poco..è una vita insieme tra partitozze a qualsiasi tipo di sport o non sport dove ci fosse agonismo allo stato puro..è questione di momenti,di sguardi,di silenzi(soprattutto suoi) di giorni,di mesi e di anni vissuti fianco a fianco..divisi su tutto(tranne la juvecaserta)ma uniti sempre.Calè è essenziale e riesce quasi sempre a fare quello che gli pare,riesce ad ascoltarti per ore su qualsiasi tipo di problema tu abbia e poi non ha bisognodi ripagarti con la stessa moneta..è così..e soprattutto non è da tutti e non è per tutti.

  9. Impossibile darti torto, il dio mancato non si concede a tutti. Il nostro onore nel poterci annoverare fra i suoi amici è immenso.

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