L’uomo del mistero

L’uomo del mistero è un soggetto a sé stante. Un corpo estraneo alla realtà in cui vive e di cui si professa forte oppositore. Ne critica ogni più piccolo aspetto sino a logorare quanto di buono potrebbe effettivamente esserci. Nonostante ciò un osservatore attento dovrebbe essere in grado d’intuire che ne fa parte a pieno e che anzi sfrutta molte delle criticità che affliggono l’ambiente in questione. E lo fa con un’ingenuità sorprendente, rispondendo alle considerazioni sulla sua incoerenza con una logica degna di un fanciullo alla scoperta della propria sessualità. Questo suo atteggiamento è evidentemente dovuto ad un suo interesse, da molti punti di vista ammirabile, per tutto quanto gli accade attorno e sui diversi metodi ed eventi che favoriscono la socialità e l’aggregazione.

Quest’uomo pieno di segreti è vittima di un complotto. Anzi, di decine di questi. Orditi dalle più influenti massonerie, da spietate multinazionali del cibo per cani e da innocui passanti il cui comportamento sospetto avrebbe destato l’attenzione di qualunque rappresentante delle forze dell’ordine di una distopia totalitaria e tirannica. Per proteggersi da tutto ciò ha creato una rete efficiente e permanentemente in contatto che lo tiene di ora in ora al corrente di quanto accade nel raggio di chilometri. Capita a volte di vedersi appuntati dei gradi al petto e diventare militi involontari di questo controspionaggio che potrebbe far invidia alle agenzie di intelligence più note, sempre se fossero informate della sua esistenza. E’ ovvio che al fine di gestire un’organizzazione tanto importante è fondamentale poter far conto su tutti quei prodotti della tecnica che facilitano la vita, le relazioni e la mobilità. E non gli manca niente. L’oggettistica più disparata in termini di funzionalità, dimensioni e costi è facilmente rintracciabile accatastata alla rinfusa in quella tana che qualcuno persevera a definire seminterrato.

I suoi racconti paiono usciti dalle fauci della sfinge tanto incomprensibili e astrusi. Questa complessità è favorita dall’abitudine terribile di raccontare solo porzioni infinitesime degli eventi, senza alcun ordine temporale e in occasioni distanti tra loro anche giorni. Solo tramite un forte impiego dell’intuito o l’uso di interrogatorio e tortura si può sperare di cavare qualche informazione in più. Altro metodo, che solo i suoi più navigati frequentatori conoscono, è mostrare il totale disinteresse. L’incapacità di sopportare la mancanza coinvolgimento verso quanto lo riguarda farà il resto.

I disturbi del sonno di cui soffre sin dalla più tenera età devono essere il risultato di tutta la pressione a cui si sottopone, all’incapacità di fermarsi una volta che comincia qualcosa, almeno fino a quando lo interessa. Ma anche queste non sono altro che congetture, in fine dei conti è pur sempre l’uomo del mistero.

40 risposte a “L’uomo del mistero

  1. a quest’uomo del mistero manca qualcosa, un po’ di umanità, una storia torrida con una collega-donna-del-mistero
    un figlio illegittimo
    un amore perduto
    sesso sfrenato per combattere lo stress (alla Fassbender di Shame, per intenderci…)
    ‘nsomma, un po’ di lacrime, sperma e sangue, perdio
    🙂

  2. lo riconosco .abita l’ufficio accanto il mio… dove l’ipad i due iphone il notbook ed i due schermi con videocamera ne catturano l’immagine in moto perpetuo…non ti racconta mai nulla di se’ ma riempe il silenzio che e’una meraviglia e spande illusorio interesse come un aura quando l’unico di cui gli importa e’ se stesso .Il suo sorriso galleggia nell’etere come quello dello stregatto e quando pensi di essertene liberata ti senti il suo alito sul collo…pero’ ha sempre dei preservativi nel portafoglio..non si sa mai….e tanto dorme pochissimo… 🙂

  3. Mi sta simpatico.
    Anche se non dovrebbe, mi sta simpatico.
    E mi fa pure un po’ di tenerezza.
    Che alla fine, l’uomo del mistero, non rischia di accorgersi che la sua stessa vita è un mistero pure per lui?

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