Sei facce uguali

Il cubo ha spigoli vivi e vertici acuminati. Niente di eretico se è il poliedro regolare quello che si descrive, fa tutt’altra impressione quando è per definire un essere umano che si usano certi aggettivi. La nitidezza dei suoi tratti tuttavia è tanto forte quanto innocua. Non si è alle prese con un’arma di distruzione di massa, con un oggetto radioattivo alla cui sola esposizione si viene investiti da emanazioni ionizzanti che scatenano miliardi di radicali liberi, né tantomeno con un qualche maniaco psicotico che, armato di machete, stacca membra umane in maniera approssimativa, piuttosto si ha a che fare con un malvagio in divenire. Dove lo sviluppo è ostentato, artificiosamente ricreato e condiviso solo con quei soggetti con cui si ha una confidenza sufficiente. Al pubblico vengono propinati paragoni imbarazzanti. Esempi di pensiero estremista a cui spesso si guarda con condiscendenza. O quantomeno è condiscendente chi ha una maturità tale, o una conoscenza minima del soggetto, da trattare come si meritano le sue esternazioni. Il resto delle reazioni, a mio avviso, sono eccessive e, nonostante rimbrottate con l’ardore di un romantico dei primi dell’ottocento, voluttuosamente desiderate. Non manca occasione per divulgare le professioni di fede fatte sue, ribadirne la superiorità morale, biologica ed elettromagnetica ed imporre con la ragionevolezza di un ariete in calore un punto di vista eletto a pontefice da una divinità di impedenza e direttività. La cardioide lasca che gli pompa sangue nel sistema circolatorio perde di efficacia col salire della quota, sicché vi sono particolari crolli di ossigenazione cerebrale quando avrebbe da usare tatto, delicatezza e buon senso. Le critiche al vetriolo relative alla persona situata a mezzo metro di distanza sono esposte senza alcun controllo dell’amplificazione sonora, e la sorpresa che gli sconvolge i tratti ogni volta che ciò viene fatto notare è intensa almeno quanto la sua effimera durata. Questa estraneità al circondario potrebbe essere dovuta allo stato allucinatorio in cui vive perennemente pur evitando l’uso di acidi lisergici e l’abuso di noce moscata. La dipendenza da cui invece pare affetto è da caffeina. Nonostante non l’abbia mai visto bere un espresso, masticare grani tostati o assumere sospensioni dell’eccitante etiope, la frenesia è sua partner inseparabile. Ciò lo rende insopportabile per chi ha una condizione di vita flemmatica e lo fa saltare dal terrore quando viene per qualche motivo trascinato via dai suoi pensieri col più flebile dei contatti. Non riuscendo ad affrontare con spensieratezza alcun impegno che gli si para davanti riduce al minimo possibile interessi e sforzi. Ha tutta la mia comprensione. Attanagliato dalla competitività, il più banale dei passatempi si tramuta in una disciplina da portare a livelli mondiali e in cui battagliare coi migliori. Per inciso, quei migliori che fossero riusciti a batterlo andrebbero a confessare l’assenza totale di una vita dato che il cubico si è già ampliamente privato della sua. Questo suo primeggiare ha la reazione collaterale di trasformarlo in un fenomeno da baraccone a cui chiedere performance private e prove d’abilità sovrumana. Cose che alle lunga possono rivelarsi logorroiche e fastidiose, soprattutto per chi gli sta attorno senza reclamare dimostrazioni di bravura.

Quello che non mi comporterà sorpresa è vedere realizzate le aspettative, i programmi e i piani a cui lavora e che si prefigge di completare in futuri sia prossimi che remoti. E’ una spot in carne ed ossa della proporzionalità diretta tra cinetica vitale e sistema di forze applicato.

sei facce uguali

29 risposte a “Sei facce uguali

  1. Poi mi spieghi cosa significa “superiorità elettromagnetica”.
    A parte questo, la metà di quello che hai scritto potrebbe essere tranquillamente depennata senza pregiudicarne la comprensione, anzi, aumentandola. Per lunghi tratti sei (volutamente?) prolisso; qualche maligno potrebbe persino pensare che tale valanga di parole inutili e spesso inutilmente artificiose serva a coprire un vuoto di contenuti.
    A rpoposito di questi ultimi: il tuo blog potrebbe chiamarsi “l’angolo dell’intollerante”

    • Superiorità elettromagnetica in realtà non vuol dire molto, è una cosa che capisco io, che forse capisce il soggetto descritto e che potrebbe capire qualcun altro.

      L’angolo dell’intollerente mi piace parecchio, dovrei prenderlo in considerazione.

      Si è vero. Sono inutilmente prolisso e probabilmente tanta abbondanza di parole può indicare una totale assenza di contenuti.

  2. Poi mi spieghi cosa significa “superiorità elettromagnetica”.
    A parte questo, la metà di quello che hai scritto potrebbe essere tranquillamente depennata senza pregiudicarne la comprensione, anzi, aumentandola. Per lunghi tratti sei (volutamente?) prolisso; qualche maligno potrebbe persino pensare che tale valanga di parole inutili e spesso inutilmente artificiose serva a coprire un vuoto di contenuti.
    A proposito di questi ultimi: il tuo blog potrebbe benissimo chiamarsi “l’angolo dell’intollerante”, data la quantità industriale di giudizi su persone che non riesci a sopportare.

    • “L’angolo del scrivo-quel-che-mi pare” vorrai dire. La tua intolleranza potrebbe anche tradursi nel classico: “se preferisci altro, cambia homepage” xD

        • Anche a me! Sono le critiche più creative in assoluto! Rosanna, non riesco a visualizzare il tuo blog, ma ti prego, visita il mio! Leggimi, criticami, SONO TUAA!
          Esagerazioni psicotiche a parte, davvero, perché non si può leggere quello che scrivi tu, scusa? (Naturalmente, il tutto detto con la curiosità di un gatto rosso pacioso e tanta simpatia) 😀

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